E come il vento

TAVERNOLA BERGAMASCA mercoledì 20 nov 2019

E come il vento

 

Conversazione e suggestioni sonore

sull’idillio L’Infinito di Leopardi

 

con DAVIDE RONDONI

e

GUIDO BOMBARDIERI, clarinetto basso

GIULIO VISIBELLI, flauto traverso

GINO ZAMBELLI, fisarmonica

 

a cura di ALESSANDRO BOTTELLI

 

mercoledì 20 novembre

ore 20.45

Teatro Parrocchiale di Tavernola Bergamasca

 

Comune di Tavernola Bergamasca

con la collaborazione di VOCI DAL LAGO

 

Scarica la locandina, vedi allegato a fondo pagina

 

 

Per parlare dell’infinito ci voleva giusto un poeta.

Uno di quelli che la poesia ce l’ha addosso da sempre, come un vestito.

E se la porta dietro ovunque, in qualsiasi posto vada, come una valigia piena di effetti personali, però enormemente più leggera. Davide Rondoni è, da anni, il paladino dell’infinito. Non soltanto perché sul tema c’ha scritto addirittura un libro emozionante, di vasta erudizione eppure mai pedante (e come il vento - L’infinito, lo strano bacio del poeta al mondo, ed. Fazi), caratterizzato da un andamento che alterna l’amore per il testo di Leopardi, lo scavo attivo e sotterraneo, a momenti che moltiplicano l’esperienza vissuta dentro quella lieve ragna di parole in altrettante vite da vivere. O perché, on the road, se ne va ramingo per l’Italia a proclamarne, vox clamantis, l’esistenza.

Ecco: lui, l’infinito, lo misura con il metro poco aulico del quotidiano.

Ci fa capire che esso non è qualcosa di astratto e lontano, di altro da noi, ma che in noi alloggia da tempo immemorabile. Ancora, è l’infinito a muovere i nostri pensieri, i nostri più riposti desideri.

Siamo fatti di infinito. Siamo noi stessi parte di un indecifrabile infinito.

Con Rondoni l’idillio leopardiano, composto dal sapiente recanatese duecento anni fa, rivive e si confronta con il reale, con la materia impura del mondo che ci circonda, ammantandosi di consapevole attualità.

Per queste e altre ragioni l’incontro che si terrà mercoledì 20 novembre alle ore 20.45 nel Teatro Parrocchiale di Tavernola Bergamasca, e che appunto vedrà il poeta e docente universitario romagnolo coinvolto in presa diretta sui temi sopracitati, è un appuntamento da non lasciarsi sfuggire. Promossa dal Comune dell’estroversa località lacustre (con la collaborazione tecnica dell'associazione Voci dal lago), la conversazione si avvarrà anche di un inedito contrappeso musicale creato appositamente per l’occasione e curato da Alessandro Bottelli.

Prendendo spunto dai versi E come il vento / Odo stormir tra queste piante, in cui fa capolino l’elemento più sonoro dell’intera poesia – e che, tra l’altro, si materializza proprio nella parte centrale del testo –, saranno realizzate tre diverse suggestioni “per strumenti a vento”, ossia strumenti che necessitano dell’intervento mobile e creativo dell’aria per poter emettere suoni: clarinetto basso, dalla voce insinuante e vellutata; flauto traverso; fisarmonica.

Affidate alla rinomata professionalità di tre esperti jazzisti quali Guido Bombardieri, Giulio Visibelli e Gino Zambelli, le singole improvvisazioni rileggeranno da un punto di vista acustico differente L’Infinito leopardiano, per poi intrecciarsi in una conclusiva esposizione circolare, dove lo stesso tema sarà ripreso, riproposto e variato senza soluzione di continuità dai tre strumenti in successione, fino a ritrovare, alla fine, in perfetta circolarità, il timbro, la pronuncia originaria da cui tutto aveva preso inizio. E a suggerire così, grazie al riverberante verbo dei suoni, un’idea alternativa di infinito.

 

 

 

I PROTAGONISTI

Davide Rondoni

Poeta e scrittore nato nel 1964 a Forlì, ha pubblicato diversi volumi di poesia: Il bar del tempo (Guanda 1999), Avrebbe amato chiunque (Guanda 2003), Compianto, vita (Marietti 2004), Apocalisse amore (Mondadori 2008), Le parole accese (Rizzoli 2008), 3. Tommaso, Paolo, Michelangelo (Marietti 2009), Rimbambimenti (Raffaelli 2010), Si tira avanti solo con lo schianto (WhiteFly 2013), Cinque donne e un’onda (Ianieri 2015), La natura del bastardo (Mondadori 2016, Premio Frascati e Premio Napoli 2018), con i quali ha vinto alcuni tra i maggiori premi di poesia. È tradotto in vari paesi del mondo in volume e rivista. Collabora a programmi di poesia in radio e tv (Rai, tv2000, San Marino RTV) e come editorialista per alcuni quotidiani. Ha fondato il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e la rivista «clanDestino». Suoi recenti volumi di saggi sono: Il fuoco della poesia (Rizzoli 2008), Nell’arte vivendo (Marietti 2012), L’amore non è giusto (Carta Canta 2013), I termini dell’amore (con Federica D’Amato, Carta Canta 2016), Contro la letteratura (Bompiani 2016), L’allodola e il fuoco (La Nave di Teseo 2017), Salvare la poesia della vita (Edizioni Messaggero Padova 2018), E come il vento (Fazi 2019). Dirige la collana “I Passatori – Contrabbando di poesia” per Carta Canta. È autore di teatro e di traduzioni (Baudelaire, Rimbaud, Péguy e altri). Ha partecipato a festival internazionali di poesia in molti paesi. Di narrativa ha pubblicato: I bambini nascono come le poesie (Fabbri 2006), Hermann (Rizzoli 2010), Gesù (Piemme 2013), Se tu fossi qui (San Paolo 2015, Premio Andersen ragazzi over 15), E se brucia anche il cielo (Frassinelli 2015), Il bacio di Siviglia (nella collana “Vite esagerate” da lui ideata e diretta, San Paolo 2016) e Best della grande palude (San Paolo 2018). Ha curato numerose antologie poetiche, tiene corsi di poesia e master di traduzione e collaborato alla sceneggiatura del film Il vegetale del regista Gennaro Nunziante.

 

Guido Bombardieri

Si è diplomato in clarinetto nel 1991 presso il Conservatorio di Mantova. Ha partecipato ai corsi estivi di “Siena jazz 1992”, avendo per docenti Claudio Fasoli, Franco D’Andrea, Giancarlo Gazzani; qui ha vinto una borsa di studio che gli ha permesso, nel maggio 1993, di frequentare il 4° meeting dell’Associazione internazionale delle Scuole Jazz (I.A.S.J.) a Graz, in Austria, sotto la guida di Dave Liebman. Nell’aprile del 1996 si è aggiudicato il terzo posto al concorso “Massimo Urbani” di Macerata. Nel 1997 si è classificato settimo nella graduatoria “TOP JAZZ” - nuovi migliori talenti, stilata dalla rivista “Musica Jazz”. Nel settembre 2002 si diploma brillantemente in sassofono presso il Conservatorio di Brescia. Nel febbraio 1993 è primo sax contralto dell’Orchestra Giovanile Italiana di jazz. Nel 1992 ha formato un proprio quartetto, con il quale nello stesso anno ha partecipato al “Festival Jazz di Bergamo”. Nel 1995 dà vita a un nuovo gruppo con Stefano Bertoli alla batteria, Giuliano Vezzoli al contrabbasso e Beppe Caruso al trombone. Ha fatto parte del gruppo “Assaxination”, guidato dal sassofonista Sandro Cerino, che si è esibito al “Festival Mondiale del Sassofono” svoltosi a Pesaro nel settembre 1992. Ha suonato con il gruppo afro “dunia” facendo tournée in Puglia e Calabria. Lavora saltuariamente in sala di registrazione come sessionman (Amii Stewart, Lady to Ladies). Ha suonato con il gruppo “Elio e le storie tese” nella colonna sonora del film quasi quasi (2002). Si è esibito in vari Festival, suonando con gruppi propri e con diversi ensemble: Clusone Jazz, Iseo Jazz, Bolzano Jazz Summer, Bergamo Jazz, Verona Jazz Festival, Festival Jazz di Sassari, Como Jazz Festival, Jazz a Chiasso, Vicenza Jazz, Treviso Jazz, Siena jazz Festival, Brianza open jazz festival, Mantova jazz, Festival jazz del Lago Maggiore, Festival Jazz di Parma, Festival jazz veneto, Brescia jazz festival, Garda Trentino jazz festival, Festival jazz di Nantes, Musiche dal mondo (Atri, Teramo), Berlinfringe jazz festival, tournée a New Orleans (marzo 2004), Nuoro jazz festival, Festival jazz di Manerbio, Umbria jazz winter, Jazz festival Adda e Martesana, Rava/Silvestri ensemble (Saluzzo musica 2006, auditorium di Roma), Veneto jazz winter, Baveno festival, Piacenza jazz, Time in jazz, Ravello music festival, Roma jazz festival, Locomotive jazz festival, Marsiglia jazz festival, Mimountagnin jazz festival, Torino jazz festival…

Ha collaborato con gruppi da camera in qualità di clarinettista e sassofonista (“Quartetto Denner”) e con formazioni orchestrali (“Ensemble Mobile” di Bergamo, “European Music Orchestra”, “La grande orchestra nazionale dell’A.M.J.”). Ha fatto parte della “buffa orchestra” nello spettacolo prodotto dal teatro Strehler con Antonio Albanese, testi di Stefano Benni e musiche di Luca Francesconi. Occasionalmente collabora con jazzmen di chiara fama come Gianluigi Trovesi, Enrico Rava, Paolo Fresu, Marco Tamburini, Fabrizio Bosso, Giorgio Gaslini, Sandro Gibellini, Mike Melillo, Tino Tracanna, Ares Tavolazzi, Rudy Migliardi, Franco D’Andrea, Mauro Beggio, Piero Leveratto, Giorgio Azzolini, Luis Agudo, Franco Ambrosetti, Martin Brunch, Carlos Buschini, Natalio Mangalavite, Giacomo Aula, Ralph Alessi, ecc. Ha inoltre collaborato con il pianista Carlo Magni, con il quartetto del flautista pugliese Marco Brezza, con il quartetto del chitarrista canadese David Occhipinti, con Produzione Propria Ensemble del clarinettista Simone Mauri, con il quartetto del pianista Corrado Guarino e quello del pianista Marco Detto, in trio con il chitarrista Simone Guiducci e il fisarmonicista Fausto Beccalossi, con il Gruppo di tango argentino di Valeria Ines Bernardez (Bailongo), con il world tango trio, il Quartetto di sax “saxappeal saxophone quartet”, l’Orchestra Tascabile di Claudio Angeleri, il Guido Manusardi septet, la Crescendo big band di Sandro Cerino, con il percussionista senegalese Dudù Kouate, in duo e in trio con il percussionista argentino Luis Agudo, con Oscar Del Barba e Fausto Beccalossi (“Ituar trio”), con l’Ensemble di Paolo Silvestri, con i “Sousaphonix” di Mauro Ottolini e con il poeta e scrittore Alessandro Bottelli in alcuni spettacoli originali tra musica e narrazione (Cara Santa Lucia Jazz, Scritture. Storie di lavoro al tempo della crisi).

 

Giulio Visibelli

Sassofonista e flautista senese, si diploma in flauto nel 1981 presso l’Istituto Musicale “P. Mascagni” di Livorno con Luciano Brigidi; studia sassofono con Claudio Fasoli e Gianluigi Trovesi ai “Seminari Nazionali di Musica Jazz” di Siena. Si diploma poi, alla fine del 1983, in Jazz Performance al “Berklee College of Music” studiando con John LaPorta, Joe Viola, Andy McGhee, George Garzone, Bill Pierce e Gary Burton. Studia inoltre con Joseph Allard e Jerry Bergonzi. Suona nell’Orchestra diretta da Bruno Tommaso alla trasmissione “Un Certo Discorso” prodotta da RAI3 nell’82, collaborando successivamente con il Quartetto di Stefano Battaglia (’86), Fabio Jegher “Atmospheres” (’86/’87), Quintetto di Gianni Coscia (dall’87), A. Cappelletti New Latin Ensemble (dall’88), Trio di Tiziana Simona con Mal Waldron (’88/’89), Neji Trio (dall’89), Big Band di G. Basso & T. De Piscopo (dal ’90), Paul Wertico Quartet (’92), Grande Orchestra Nazionale dell’AMJ (dal ’95), Paliaga-Visibelli-Tavolazzi-Stranieri Quartet (dal ’95), Ensemble Garbarino (’95/’96), Sergio Caputo Quintet (dal ’96), Giorgio Gaslini “Mister O” (’96), Civica Jazz Band (dal ’98), Orchestra Jazz il Paese degli Specchi (’98), Orchestra Tascabile di Claudio Angeleri (dal ’99), Crescendo Big Band di Sandro Cerino (dal ’98), Montecarlo Nights Big Band (dal ’03), E. Intra Trio (dal ’05), F. Cerri Sestetto (’05) e F. Ambrosetti Tentetto (’05). Suona in numerosi Festival sia come leader che come sideman, tra cui si ricordano: Lugano Estival Jazz, Umbria Jazz, Expo di Bien, Festival di Hatra (Iraq), Festival di Tulle in Francia, Bergamo Jazz, Festival Internazionale del Ciak di Milano. Con la Civica Jazz Band si esibisce al fianco di: Max Roach, Kenny Barron, Dave Liebman, Bobby Watson, Bob Brookmeyer, James Newton, Eddie Daniels, Andrew Hill, Markus Stockhausen, Evan Parker, Kenny Wheeler, Franco Ambrosetti, Paolo Fresu, Enrico Rava, Franco Cerri, Claudio Fasoli, Gianluigi Trovesi, Franco D’Andrea ed Enrico Pieranunzi. Insegna attualmente ai “Corsi Civici di Jazz” di Milano, al CDpM di Bergamo e al Conservatorio “L. Campiani” di Mantova. È inoltre docente al “Biennio di alta specializzazione in Jazz” di Siena.

 

Gino Zambelli

Originario del Principato di Monaco si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano in Fisarmonica Jazz e al Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia in Oboe. Fisarmonicista e Bandoneonista eclettico che si muove tra la musica classica e l’improvvisazione, è considerato “uno dei migliori talenti della nuova scuola italiana della Fisarmonica” (Amadeus, dicembre 2011).
Dal 2010 collabora con i solisti della Scala di Milano e svolge attività come solista in diverse orchestre nazionali ed internazionali. Tra le più importanti esecuzioni: Pas de Deux per fisarmonica, chitarra e orchestra di P. Ugoletti, il Doppio concerto per chitarra, fisarmonica e orchestra di Astor Piazzolla con l’orchestra femminile Italiana (chitarra Cinzia Milani, direttore Roberto Giuffrè), Ulisse tra trame e giochi di R. Cacciolla, Orizzonte concerto per fisarmonica, chitarra e orchestra di M. Betta con l’orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo diretta da Piercarlo Orizio (Giulio Tampalini chitarra), Gitanos per orchestra, coro, chitarra e fisarmonica di P. Ugoletti (Coro e Orchestra del Conservatorio di Brescia, Giulio Tampalini chitarra, direttore Silvio Baracco), Long Drinks Concerto per fisarmonica e orchestra  sinfonica di M. Nodari, Bossa Monocromatica per fisarmonica e orchestra sinfonica di Roberto Soggetti, Concerto per fisarmonica e orchestra sinfonica di P. Ugoletti (con l’Orchestra Filarmonica di Touluca Mexico). Si è esibito con l’Orchestra Filarmonica di Wuhan China diretta da James Lee in Adios nonino e Astor Suite per bandoneon e orchestra. Ha suonato e suona con: premio Oscar Nicola Piovani, Francesco de Gregori, Peppe Servillo, Giusy Ferreri, Celeste i Moderni, Haifa Webber, Tino Tracanna, Gianni Alberti, Guido Bombardieri, Paolo Alderighi, Fausto Beccalossi, Fulvio Sigurtà, Faraò, Vincenzo Albini, Simone Prando, Roberto Bertazzi, Oscar Del Barba, Paolo Pellegatti, Andrea Noferini, Giulio Tampalini, Ernesto Baroni, Federico Caldara, Luca Fanfoni, Marco Somadossi, Mauro Occhionero, Filippo Lama, Giuseppe Cacciola, Cinzia Milani, Anton Dresler, Luca Belleri, Roberto Plano, Javier Fernandez, Martin Troncozo, Laurianne Langevinne. Ha inciso numerosi dischi tra cui: “Cantabile” di Nicola Piovani, con l’etichetta Sony; “Concerto per Fisarmonica, Chitarra e Orchestra" di Paolo Ugoletti, per l’etichetta Brilliant; disco Amadeus di Dicembre 2011 per il 150°; “TrioAdar”, per l’etichetta Amadeus; “The Snare duets” di Paolo Pellegatti, per l’etichetta Limen Music; “Chutzpah”, per l’etichetta Dodici Lune; “GinasteraTango5”, per l’etichetta Movimento; “Brick Dance” di Giuseppe Cacciola, con l’etichetta Patahaus; “Tango Invisible”; “Tango Pichuco”; “Baila” di Tonino Carotone, per l’etichetta new music international.