5 domande a Ida Travi

5 domande a Ida Travi

a cura di Alessandro Bottelli

 

1. Di quale canto sono capaci i fiori? Ne ha mai ascoltato uno, da qualche parte?

Si tratta sicuramente del canto del silenzio.

 

2. Nella danza da fermi che i fiori praticano con l’aiuto della brezza o del vento scorge qualche poetica, segreta, arcana coreografia?

Come noi: anche se abbiamo i piedi ben piantati per terra alla fine, ondeggiando nel vento, la nostra testa può andare dove vuole.

 

3. Che cosa regala ai fiori la notte?

La chiarità.

 

4. Attraversando un parco o un giardino botanico, a quali fiori, in particolare, il suo sguardo si apre all’emozione? L’emozione dello sguardo in lei produce sempre scrittura, poesia?

In un giardino botanico, pieno di fiori, mi sento guardata dai fiori, sono in minoranza, e cerco di non farmi notare: li vedo, sono tanti.

 

5. E nel giardino dei fiori impossibili, che tipo di esempi di irragionevoli specie le piacerebbe trovare? Con l’aiuto della fantasia, proverebbe a descrivercene qualcuna?

Sarebbe la specie “fior di figlia”, una specie molto umana. Ma, ahimè, io non ho una figlia, e infatti quel fiore non esiste.

 

 

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