Si tratta di fatto della rielaborazione di due brani preesistenti, il Preludio e la Fuga in Re maggiore dal primo libro del Clavicembalo ben Temperato di Johann Sebastian Bach. Ho combinato insieme contrappuntisticamente i due brani di Bach, valendomi di una felice intuizione sviluppata da Ferruccio Busoni nel suo Preludio, Fuga e Fuga figurata dalla raccolta An die Jugend. Seguendo le orme di quanto Gounod aveva fatto a partire dal Preludio in Do maggiore, sempre dal primo libro del Clavicembalo ben Temperato, ho poi composto una melodia basata sul testo dell’Ave Maria, sovrapponendola all’intreccio del Preludio e Fuga di Bach.
Alcuni dei preludi del Clavicembalo ben Temperato di Bach sono basati sulla semplice ripetizione di figurazioni melodico-ritmiche. Sono meravigliosi arabeschi sonori nei quali le armonie si succedono senza soluzione di continuità, in un fluire continuo. L’idea di Gounod, che ho cercato di riprendere, è stata quella di sovrapporre a questo cangiante sfondo sonoro la struttura di una melodia ben definita, che rimanesse sospesa sul brano di Bach, senza alterarne il carattere.
L’interesse per il contrappunto rinascimentale e barocco nasce dalla mia passione per la musica antica. Per comprendere gli autori del passato ho cercato di apprendere le loro tecniche compositive, studiando i trattati dell’epoca. Da qui la loro influenza sulla mia ricerca stilistica.
Il cuore della preghiera è la Parola di Dio, nel suon aspetto comunicativo e affettivo. Solo una musica che sappia custodire e dare veste sonora a questa voce che nasce dal cuore, amplificandola senza prevaricarla, può essere “sacra”.
Si potrebbero certo fare molti nomi, ma forse quello di Arvo Pärt è tra tutti il primo, perché la ricerca di un’espressione musicale dell’esperienza del sacro rappresenta la cifra stilistica più rilevante di questo autore.
Gounod è stato senza dubbio uno dei massimi compositori del secolo XIX e la sua opera merita certamente una più ampia conoscenza anche tra i non addetti ai lavori. Certamente l’idea di rendergli omaggi attraverso composizioni a lui ispirate non può che rendere giustizia a uno dei giganti della musica sulle cui spalle noi ancora oggi ci innalziamo per poter vedere e pensare il futuro della musica.
Forse alla Madonna di Port Lligat di Salvador Dalí.
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