5 domande a Paola Loreto

5 domande a Paola Loreto

a cura di Alessandro Bottelli

 

 

1. A quali rami vorrebbe si appendessero i suoi versi perché a primavera, uno dopo l’altro, cominciassero a fiorire?

Quelli della magnolia lilliflora.

 

2. Anche le poesie, come i fiori, emanano un loro particolare profumo? Che tipo di aroma le piacerebbe diffondessero quelli scritti da lei?

Giglio bianco? Tiglio?

 

3. Dal suo punto di vista, pensa che sarebbe tollerabile un mondo monco di presenze floreali? Con che cosa ipotizzerebbe di sostituirle?

No, non lo sarebbe, perché sarebbe senza natura. Dunque non riesco a contemplare un’ipotesi di sostituzione: non ci sarebbe più il mondo.

 

4. I fiori possono essere vissuti come un’inebriante esperienza spirituale? In che modo?

Certo. Osservandoli attentamente. Ascoltandoli. Percependoli interamente. Come se fossero… vivi.

 

5. Se dovesse accostare a questi tre fiori – giglio, glicine, stella alpina – altrettanti poeti, quali sceglierebbe?

Emily Dickinson, Annalisa Manstretta, Antonia Pozzi.

 

 

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